il dietro le quinte del teatro niccolini

Sabato 30 aprile 2022

 

 

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Il dietro le quinte del teatro Niccolini

La visita della III B

Sabato 30 Aprile la nostra classe, la 3B, insieme all’insegnante di lettere ha visitato il Teatro Niccolini di San Casciano in Val di Pesa. All’interno del teatro ci attendevano un’attrice e un tecnico. Ci hanno accolto all’ingresso, spiegandoci subito che quel luogo si chiamava “caminetto” o “luogo caldo”. Dopo di che siamo entrati nella grande sala che si chiama platea dove si trovavano la maggior parte delle platee di tutti i teatri, per salire sul palcoscenico, dove c’erano delle sedie. Ci siamo seduti e ci hanno raccontato la storia e fatto la descrizione della struttura del teatro Niccolini.

Il teatro è stato costruito nel 1850; infatti un gruppo di facoltosi del paese, che desideravano un teatro bello e importante come quello dei fiorentini, chiesero al Comune un terreno nonché il permesso di poter costruire quello che oggi è visibile ai nostri occhi: un tipico teatro italiano con una struttura a ferro di cavallo.

In questo teatro, quando c’è uno spettacolo da presentare, ci sono delle tappe da svolgere: innanzitutto dietro il palco c’è una porta che serve ad accogliere i materiali di scena sollevati dal montacarichi; una volta disposto tutto il materiale essenziale, si monta la parte fonica sul davanti, la regia delle luci in alto, si fissano le scenografie se ci sono … tutto è allestito dalle maestranze specializzate. A quel punto è il turno degli attori e si va in scena. Finito lo spettacolo, sono poi le stesse maestranze che hanno montato tutta la scena che smontano tutto, riaprano la porta… e tutto va via. SUL PALCOSCENICO NON C’È MAI NIENTE DI FISSO, tranne la struttura. Il tecnico ha proseguito la sua dettagliata spiegazione.

Ma il palco che cos’è?

Il palco o “torre scenica” è largo 6,5 m, poi c’è il boccascena che è il settore del palcoscenico sul quale l’azione si svolge in modo da risultare visibile agli spettatori che occupano la sala. Poi c’è il sipario, composto da un motore che lo apre e lo chiude in modo orizzontale ed infine ci sono dei veli verticali e/o orizzontali che danno un’inquadratura ben definita in modo da poter controllare tutto ciò che accade in scena.

 

Importanti sono poi le quinte, tessuti verticali, che permettono agli attori di entrare e uscire dalla scena, ma che servono anche per non far vedere al pubblico ciò che c’è dietro, oscurando il tutto. Tutto ciò è controllato da delle corde. Interessanti anche queste corde: per ogni funzione ci sono dei nodi differenti, per esempio il nodo Savoia che è un nodo molto semplice sia da fare che da sciogliere, ma anche molto resistente. Ed infine c’è il palcoscenico dove lavorano tante persone, ognuno con un compito diverso. Di fondamentale importanze sono le luci controllate dai computer e che sono di vario tipo, per esempio hanno colori diversi oppure presentano piccole sfere e/o grandi rettangoli. La luce è importante per l’attore, è il segnale della posizione che deve tenere sul palcoscenico.  È quindi l’attore che segue la luce, ne “sente” il calore sul volto e a quel punto si crea l’atmosfera richiesta.

L’intervento dell’attrice

La mattinata a teatro è proseguita con l’intervento dell’attrice che attraverso alcune attività ci ha “trasportato” nel magico mondo del teatro. Inizialmente il teatro era illusione, quasi un gioco, un gioco fatto di mimi e imitazione. Il mimo è la capacità di imitare una scena senza avere oggetti, invece l’imitazione è la capacità di estrarre la sostanza delle cose che voglio imitare, facendola diventare propria. Nella parte finale dell’incontro ci siamo divisi in due gruppi e abbiamo visitato il teatro…

È stato molto interessante e costruttivo vedere tutte quelle stanze, una più bella dell’altra. La parte più bella ed emozionante è stata camminare sulle grate a 11 metri dal palco, per noi è stata una vera e propria scarica di adrenalina. Poi abbiamo potuto vedere il soffitto di legno del teatro più da vicino. Successivamente abbiamo visitato la stanza dove è posizionata la regia, da cui si poteva ammirare il teatro in tutta la sua bellezza. Qui si è conclusa la nostra visita. Per noi è stata molto interessante, ma anche divertente, soprattutto perché abbiamo scoperto il teatro in tutto il suo “essere” sia dalla parte dello spettatore che dietro le quinte.

Il dietro le quinte del teatro Niccolini

la visita della III B

Sabato 30 Aprile la nostra classe, la 3B, insieme all’insegnante di lettere ha visitato il Teatro Niccolini di San Casciano in Val di Pesa. All’interno del teatro ci attendevano un’attrice e un tecnico. Ci hanno accolto all’ingresso, spiegandoci subito che quel luogo si chiamava “caminetto” o “luogo caldo”. Dopo di che siamo entrati nella grande sala che si chiama platea dove si trovavano la maggior parte delle platee di tutti i teatri, per salire sul palcoscenico, dove c’erano delle sedie. Ci siamo seduti e ci hanno raccontato la storia e fatto la descrizione della struttura del teatro Niccolini.

Il teatro è stato costruito nel 1850; infatti un gruppo di facoltosi del paese, che desideravano un teatro bello e importante come quello dei fiorentini, chiesero al Comune un terreno nonché il permesso di poter costruire quello che oggi è visibile ai nostri occhi: un tipico teatro italiano con una struttura a ferro di cavallo.

In questo teatro, quando c’è uno spettacolo da presentare, ci sono delle tappe da svolgere: innanzitutto dietro il palco c’è una porta che serve ad accogliere i materiali di scena sollevati dal montacarichi; una volta disposto tutto il materiale essenziale, si monta la parte fonica sul davanti, la regia delle luci in alto, si fissano le scenografie se ci sono … tutto è allestito dalle maestranze specializzate. A quel punto è il turno degli attori e si va in scena. Finito lo spettacolo, sono poi le stesse maestranze che hanno montato tutta la scena che smontano tutto, riaprano la porta… e tutto va via. SUL PALCOSCENICO NON C’È MAI NIENTE DI FISSO, tranne la struttura. Il tecnico ha proseguito la sua dettagliata spiegazione.

Ma il palco che cos’è?

Il palco o “torre scenica” è largo 6,5 m, poi c’è il boccascena che è il settore del palcoscenico sul quale l’azione si svolge in modo da risultare visibile agli spettatori che occupano la sala. Poi c’è il sipario, composto da un motore che lo apre e lo chiude in modo orizzontale ed infine ci sono dei veli verticali e/o orizzontali che danno un’inquadratura ben definita in modo da poter controllare tutto ciò che accade in scena.
Importanti sono poi le quinte, tessuti verticali, che permettono agli attori di entrare e uscire dalla scena, ma che servono anche per non far vedere al pubblico ciò che c’è dietro, oscurando il tutto. Tutto ciò è controllato da delle corde. Interessanti anche queste corde: per ogni funzione ci sono dei nodi differenti, per esempio il nodo Savoia che è un nodo molto semplice sia da fare che da sciogliere, ma anche molto resistente. Ed infine c’è il palcoscenico dove lavorano tante persone, ognuno con un compito diverso. Di fondamentale importanze sono le luci controllate dai computer e che sono di vario tipo, per esempio hanno colori diversi oppure presentano piccole sfere e/o grandi rettangoli. La luce è importante per l’attore, è il segnale della posizione che deve tenere sul palcoscenico.  È quindi l’attore che segue la luce, ne “sente” il calore sul volto e a quel punto si crea l’atmosfera richiesta.

L’intervento dell’attrice

La mattinata a teatro è proseguita con l’intervento dell’attrice che attraverso alcune attività ci ha “trasportato” nel magico mondo del teatro. Inizialmente il teatro era illusione, quasi un gioco, un gioco fatto di mimi e imitazione. Il mimo è la capacità di imitare una scena senza avere oggetti, invece l’imitazione è la capacità di estrarre la sostanza delle cose che voglio imitare, facendola diventare propria. Nella parte finale dell’incontro ci siamo divisi in due gruppi e abbiamo visitato il teatro…

È stato molto interessante e costruttivo vedere tutte quelle stanze, una più bella dell’altra. La parte più bella ed emozionante è stata camminare sulle grate a 11 metri dal palco, per noi è stata una vera e propria scarica di adrenalina. Poi abbiamo potuto vedere il soffitto di legno del teatro più da vicino. Successivamente abbiamo visitato la stanza dove è posizionata la regia, da cui si poteva ammirare il teatro in tutta la sua bellezza. Qui si è conclusa la nostra visita. Per noi è stata molto interessante, ma anche divertente, soprattutto perché abbiamo scoperto il teatro in tutto il suo “essere” sia dalla parte dello spettatore che dietro le quinte.

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Prima parte

Il racconto della 3C

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Il racconto della 3C